29 luglio 2006

La danza delle ombre


Ombre. Solo ombre. Ombre nere, di morte. Le vedo a fianco delle persone, sono dietro di loro e aspettano, un giorno, un momento e TRACK, se li portano via.
Sono solo un ombra ormai.
Lei se n'è andata.

Benvenuti, benvenuti al suo funerale, lei se n'è andata, è rimasta solo la sua ombra a guardarci da lassù.


Cara vita,

mi spiace, hai perso e te ne sei andata.
Io sono qua, accanto a te, ma sono una misera ombra, guardami bene, forse ci sarò a fianco a te.

Benvenuti signori, questo è il mio funerale, lei è andata, ma la mia ombra è quaggiù.

Ti vedo, ti vedo maledetta, non voglio salutarti, sparisci e tornate laggiù.
Gli occhi, un saluto, dammi una mano, aprimi il cuore, vorrei dirtelo, vorrei farti capire, ma sono solo un ombra, non chiedermi questo o io sparirò.

Benvenuti, benvenuti al mio funerale, è inutile che piangi io non ritornerò.

Sono solo un'ombra, un'ombra lontana, stai zitto, guardati dentro e io ci sarò, un ricordo, un saluto, una mano, un sorriso, sono la mia ombra, accanto a te resterò.

Cara vita,
mi manchi,
sono un'ombra quaggiù.
Nessuno mi vede, aiutami tu.
Dammi la forza, dammi una mano, non voglio più essere una stupida ombra di quella che fu.


23 luglio 2006

straniera in terra straniera..



Non mi sento particolarmente ispirata.
Sarà che ancora sono nella fase lumacosa.
Però il blog è un caro amico,che riesce a estrapolarmi cose che altrimenti perderei rapidamente nel vuoto della mia testa.

Oggi è una giornata caccosa. Sono in partenza, una mini partenza, dato che starò fuori solo 2 giorni. La mia testa però sente questa come una partenza importante. Sarà che mi sono scocciata di stare qua ad affliggermi e vedo questi 2 giorni un modo per cambiare aria.
Vorrei anche stare da sola.
La verità è che sono straniera.

Stasera la gente mi ha vista con diffidenza, come una straniera qualsiasi incontrata alla cena del villaggio turistico. Ti guardano, ti sorridono e ti ignorano. E tu stai lì, li osservi, provi a entrare nellla loro testa. Io adoro fare questi "giochetti". Cercare di capire cosa stanno pensando, mentre magari hanno la forchetta in mano o quando si perdono a guardarsi intorno. In genere cerco di trovarci anche quei dettagli che mi facciano capire che pure loro si sentono alieni in quel tavolo con quelle persone, anche se si comportano come niente fosse. Io non riuscivo a stare a mio agio. Nemmeno a fingere di esserlo. Semplicemente non mi andava di dire qualche sciocchezza senza pensare. E in genere lo faccio, mi libera. Stasera no. Però osservavo la mia socia, l'unica persona amica del tavolo, e vedevo che era in forma :) e volevo anche io, entrare lì, dentro la discussione, diventare cittadina del tavolo e non sentirmi una stupida turista annoiata e musona.

STRANIERA IN TERRA STRANIERA.

Il problema della cena è stato uno. Era una cena al passato. Hanno riportato alla luce da bravi archeologi ricordi divertenti, qualche battuta un po' ambigua e altri racconti di loro e di ciò che erano stati. Detesto questo tipo di incontri. Sono i classici: ok ti ho voluto bene un tempo, ci siamo divertiti, ma ora non ho niente da dirti, perciò se vogliamo essere cmq amici raccontiamoci ciò che abbiam fatto, si fa due risate e arrivederci al prossimo anno.
E io li osservavo.
Come se avessi una telecamera, gesti, parole, sorrisi, smorfie.
Ma non ero l'unica aliena lì.
Semplicemente io volevo solo osservare. Mentre lui voleva avere la sua fetta di serata.
Straniera sì, straniera in terra straniera...

Io torno nella mia landa desolata, ma amica. Voi andate avanti senza di me, vi vedrò allontare, finchè non resterò qua, sola, ad osservare le vostre orme sparire piano piano.

sola


Silenzio. Troppo. Cerco di far casino, cammino per casa, accendo luci, ma niente, vuoto.
Sola.
E la notte è passata.
Domani (lunedì) vado al mare. Ci starò 2 giorni così tanto per dar fastidio ai miei che sono lì da un po'.
In realtà sono una lumaca oggi. Sìsì quelle appiccicose che non ti va nemmeno di toccare perchè hanno la bava. Ok non è bello, mi sento così però. Sono una castagna lumacosa ecco tutto.
Uff silenzio. Adoro il silenzio. Però oggi non ho voglia di ascoltarmi, non ho voglia di meditare ne di essere triste, ne tantomeno di essere felice. Insomma sono una lumaca. Le lumache sbavano. Io sbavo, in attesa dell'amico sonno.
Fate i bravi tutti voi :)
A presto.

19 luglio 2006

TACK...e un altro giro di valzer



Sole. Sta spuntando il sole qua fuori. lo vedo dalla mia finestra. Lo temo. Non ho sonno, o meglio non voglio dormire. Pensieri si snocciolano davanti e non posso cacciarli via anche stanotte.
Non posso fare a meno di pensare a un'altra strada, dove tutto è diverso, dove la realtà che vivo adesso non esiste, magari è solo una remota ipotesi in un momento di tristezza senza senso. Ci vorrebbe davvero, TACK, un salto battendo i tacchi e un nuovo giro di valzer, eh sì devi stare attento, potresti cadere, potresti pestarti un piede, e mi raccomando guarda sempre dritto davanti a te e sorridi, sì sorridi con la faccia idiota che hai, devi sorridere quando balli il valzer, altrimenti gli altri vedono ciò che sei e allora non va bene. Perchè poi ti temono. Ti dicono ehi che hai? stai male? e le vedo le loro facce insulse, se i fili si allentano è pericoloso è sovversivo per la società, sono disorientati da te. Disorientati da ciò che si è.
Devi mostrare la maschera, la marionetta che hai come faccia.
TACK.
Sto leggendo un libro. E' di Philip Dick e parla di un universo dove la germania nazista, l'italia fascista e il giappone hanno vinto la seconda guerra mondiale. E l'intera vicenda ruota su diversi personaggi e 2 libri: l'oracolo cinese I ching e un libro proibito che è anche un best seller, secondo il quale l'Asse sarebbe stato sconfitto dagli Alleati (insomma la storia così come noi la conosciamo).
Mi piace il fatto di cambiare la storia. E' come quando in star trek c'è l'universo dello specchio. Tutto è rovesciato e ogni cosa che noi nel nostro universo crediamo incontrovertibilmente reale viene di punto in bianco ribaltata..
TACK, battendo i tacchi, un nuovo giro di valzer.
Niente è oggettivamente VERO. Ci sono tanti punti di vista, vorrei che fosse così anche per i fili. I fili della mia vita. Io cercavo di sistemarli per bene, di dargli un senso, di intrecciarli con cura, senza spezzarli e invece se ne stanno andando all'impazzata; chi a destra chi a sinistra e io non posso scegliere quale filo sacrificare e quale no. Sono i fili del mio cuore,della mia anima. Sono i miei fili, sono loro che mi compongono e se ne sfilo uno ci resterà per sempre il buco, che genererà altro buco, così per sempre come un rivolo di acqua scorre di fianco al marciapiede in discesa e prima o poi la tocca la sua meta, la sua riga bianca. Una corsa contro il tempo. Lo sanno anche i bambini. E io mi trovo qui con il mio cuore legato da tanti fili, come una marionetta, e io non so mai quale tagliare, ma sento che il count down sta per finire e se non taglierò presto il filo giusto esploderà come una dannatissima bomba. E lo sento già il suo booom.. lungo irremovibile inevitabile.
tic tac tic tac..
Io attendo, i secondi passano, aspetto la musica e prendo la rincorsa.....
...
...
...

il mio cuore è solo una foglia trascinata dal vento.
TACK.. chissà magari ci sarà un altro giro di valzer.

12 luglio 2006

Prestatemi orecchio! Resoconto di una serata all'insegna della stupidità! gh

Vi domanderete, perchè questo titolo così.. uhm .. ARROGANTE direi. E' semplice. Mi piaceva. E' bellissima la scena di Robin Hood un uomo in calzamaglia quando dice: PRESTATEMI ORECCHIO! e la folla inizia a staccarsi le orecchie e a lanciargliele uahaha il bello è che alcune rimangono incastrate addosso auahah che spasso quel film.. Cmq ora che ho divagato abbastanza, posso inziiare a raccontarvi la prima serata di AREZZO WAVEEEEEE (uuuuuuuuuh). Che dire? sono dislessica. Dirò poco.
eccovi la storia...
La pescia e i suoi allegri compagni (socia e gigante con le lonze) hanno sfidato la sorte e sono partite alla conquista del mond ehm.. no.. questa è un'altra storia.. sgrat hanno alzato le chiappe e sono andate ad arezzo wave.. dopo aver macinato chilometri sono arrivate, hanno banchettato nei banchetti, speso quei 2 soldi che avevano, comprando cose incontrovertibilmente inutili come il cappello :| che vedete esattamente qua, nella mia bassezza.

me gnoma :| si è vero sono bassa a volte. Non sempre..


Non ho ancora deciso che nome dargli. Penso che sarà stupido e altisonante.. cmq.. la serata continuava all'insegna del ballettamento, con la socia che si divertiva a giocare con le lonze del gigante, mentre la pescia saltava e si toccava i tacchi delle scarpe in aria :| (sì detto così sembra una cosa strana, ma non ho mangiato nessun vocabolario stasera)..

me in un momentino pacato :|

Tutto procedeva bene finchè... ARRIVARONO GLI ARGENTINI. Sì certo, bisogna ammetterlo il pelato poteva pure essere bello, ma la musica.. cioè non era male, ma non era ballettabile, perciò cacca, visto che cantando in argentino non capivo una cippolella di ttuto ciò che voleva dirci, ho captio solo che credeva che fosse a san marino :| boh.. Insomma, gli argentini hanno steso il gigante con le lonze e se ne è tornato a casa.
Ecco la nostre facce dopo la sua uscita di scena
pescia e socia nella loro stupidità stupidosa...


Mentre ci grattavamo con gli argentini, abbiamo pensato di impiegare il nostro tempo inciccionendoci e perciò ho scroccato un cane caldo alla socia.. Non so che cosa fosse quel cane lì, aveva un sapore proprio strano :| però l'ingordigia morì soffocata perciò.. chomp gnam ..ecco.
Dopo aver schivato attacchi da parte di gentaglia shantosa di classe nostra arriva il turno di CAPAREZZAAAAAAAA uahaha.. scenografie fotoniche, interpretazione meravigliosa, e se fino a ieri mi stava un po' sulle bolle, l'ho davvero rivalutato e poi maledizione saltava più di me :| invidia. ecco. però non si toccava i tacchi STONK. huhu si applaude, si fa un ascellosi party alzando le braccia, e già che c'ero qualche fotina, eccola qui..
si lo so che si vedono più le teste che lui, ma io son bassa :|
e poi sob e risob, tutti a casa... a inciccionirsi con una pasta improbabile con pancetta e pomodoro (non la passata caccosa eh? un signor pomodoro, lavato e tagliato a fette) e una spolveratina di cacio (ripetete bene la parola CACIO)uahaahahah emozionante vero? zìzì


OK cari, questa è stata la prima serata :P
Buon cacio a tutti :|
gh.
ps. i verdena fanno defecare. :|
pps. vi piace il cappello? lo adoro, lo porterò sempre con me ghhhhhhhhhhhhhh
ppps. w il gigante con le lonze. :| (se mai saprà che lo chiamo così mi stacca la testa e ci gioca a bowling)

adieu :|

09 luglio 2006

Incontrovertibilmente incontrovertibile



Finalmente ritorno a bloggare.
Perchè sono sparita in questi giorni? Non c'era un motivo particolare, semplicemente avevo in testa troppe cose sparse e non riuscivo a raccoglierle tutte insieme con parole più o meno incontrovertibilmente incofutabili. (guai a chi dice che son sinonimi :P)
Però vorrei che si potesse scrivere barrato, in modo tale da porter leggere in parte ciò che scrivo, e rendendo perciò arzigogolato il post.. sgrat.
Geniale. Peccato però che le mie abilità non sono abilitate per questo, pregherò di riprovare più tardi o roba simile. Tutto ciò è incontrovertibile.
Pensandoci credo che molte cose lo siano. O forse noi pensiano che lo siano, senza che lo sono in realtà. Ciò è sbagliato, ma nessuno si prende la briga di farlo notare. E' come quando qualcuno infastidisce una ragazza, nessuno si prende la briga di difenderla, anche se tutti guardano da lontano.
Penso di andare a Londra ad agosto. Però non posso andarci senza sapere come si dice incontrovertibile in inglese. Io odio l'inglese, perchè è una lingua sciolta. Sì sciolta, nel senso che ti si liquefà nella lingua, perciò la sento stupida e se devo pronunciare qualcosa in inglese mi sento una scema. E' una lingua inconcepibile. E mi sento un'aliena : un'aliena alienata decisamente alienabile.
Stasera sono in quella fase dove non vorrei mai e poi mai smettere di scrivere. Si scrivere queste cose insensate mi piace infondo, è come parlare con se stessi, senza però scoprirsi troppo. E' come quando si è in bagno, si deve per forza pensare a qualcosa, senza che sia però troppo profonda ne troppo stupida. Deve essere quel pensiero che ti passa davanti rapido, ti lascia qualcosa, ma ti permette di stare al sicuro. E' come quando vengono ospiti e tu sei sotto le coperte, ti senti un po' scemo, ma ti senti protetto e pensi:"beh anche se entrano in camera, io sono sotto le coperte." E' come essere una castagna nella tasca di qualcuno. Questo è incontrovertibile.
Vorrei aprire il mio negozio, cioè la librefumegiocheria che con la socia stiamo ideando. Credo che sarebbe geniale, e una cosa geniale è enormemente utile, se non altro per chi ha dentro di sè qualcuno di altrettando geniale. E' come quando arrivi alla fine di Farhenaiht 451 ti senti GENIALE. Te e il tuo libro e vorresti imparartelo a memoria e pensi come sarebbe un futuro così. Essere un libro in pratica. Mica pizza e fichi. Io che libro mi sento? : sgrat?
Voi pazzi furiosi che state leggendo che libro vi sentite?
Ci mumblerò su.
Uhm è tardi.Ciò è incotrovertibile. Però non voglio smettere di scrivere. Perchè c'ho preso gusto ormai a scrivere cose senza pensare. Non mi piace molto questo post. Perchè non lo sento particolarmente mio. E' come una crostata confezionata, non è bello quando vedi che le strisce sono tutte regolarmente tagliate e messe nelle stessa distanza. E' quella perfezione che rende imperfetto il dolce in sè. Perde di unicità, perde sapore.

"I topi non avevano nipoti" In qualsiasi modo lo leggi questo resta una cosa incontrovertibilmente incontrovertibile. E' il bello di queste cose che è così. E' come dire la pioggia è bagnata. E' una certezza. Nessuno potrà dirti che è asciutta, nessuno potrà rubarti le tue incontrovertibili verità.
Però a volte, basta non guardare che c'è una buca per finire per terra.
A volte le incotrovertibili certezze inoppugnabilmente create da noi stessi, hanno delle falle e a noi non ci resta altro che precipare giù.
SBONK.


ps. incontrovertible :P
Elementare caro Watson :P

04 luglio 2006

merda merda merda

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