28 gennaio 2008

Universi diversi

"Il cielo era tenuto insieme da puntine da disegno e carta gommata. Si era rotto ed era stato aggiustato; si ruppe di nuovo e fu riaggiustato. Si sgretolava e cedeva, marciva e ondeggiava nel vento finchè, come nelle favole, un pezzo di cielo non cadde sulla terra."
P. K. Dick "Gather Yourself Together"




Illustrazione di Daniele Alfani.. mentre il treno ci sballottolava verso casa. =)

Niente va come si vorrebbe. E' così, dobbiamo arrenderci alla nostra piccolezza dell'essere piccoli. La colpa si sa è tutta di copernico e le sue teorie. Era meglio non sapere di essere piccoli, di essere inutili.
Le cose si rompono nel mio mondo, le aggiusto a volte, ma non sono molto brava, spesso sono così fragili che si rompono ancora. E' un mondo imperfetto, lo so, lo accetto e lo guardo svanire, marcire e di nuovo ricostruirsi.
Il mondo è soggettivo allora. Ci sono tanti mondi, tanti universi e tante realtà parallele.
Oggi ho scoperto che Terry Pratchett, uno dei miei scrittori preferiti ha scoperto di essere affetto da una forma rara del morbo di Alzheimer. Allora è inevitabile pensare alla fine, a ciò che si lascia, alla nostra piccolezza e fragilità. Lui ci lascerà il suo sogno, un sogno scritto, un universo nuovo, e io minuscolo sputo nell'universo non posso fare niente se non considerarmi fortunata di aver conosciuto il suo mondo.
Questa è la realtà. La realtà oggettiva. E io non posso nemmeno provare ad aggiustarla.

20 gennaio 2008

C'èèè neeeesssuuuuunooo???

"All'ippodromo è pieno di pazzi. certi arrivano appena aprono i cancelli. poi si sdraiano sulle tribune, o su qualche panchina, e dormono per tutta la durata delle gare. mai che guardino una corsa. poi si alzano e tornano a casa. certi altri si aggirano qua e là, vagamente consapevoli che lì si fanno le corse di cavalli. vanno a prendere un caffè, e si guardano intorno come tramortiti, disseccati, senza vita. [..] e alla fine di ogni giornata ne vedi qualcuno con la testa bassa, fra le gambe. certi piangono. dove vanno i perdenti? chi lo vuole, un perdente?"
C.Bukowski.


Dopo aver lavorato per qualche mese in un agenzia di scommesse ippiche pensi di averle viste tutte. La mattina, non appena si aprono le porte vedi entrare persone già totalmente ubriache, chi non ha nemmeno i soldi per mangiare, chi ha una speranza, chi è già disperato. A volte vedi persone trasformate da un giorno all'altro. Negli occhi vedi ormai solo il demone, il demone del gioco. Li riconosci subito, non hanno alcun interesse per l'esterno ma hanno occhi fissi solo su monitor e locandine. Hanno in testa la convinzione di aver trovato il metodo per vincere e man mano che il tempo passa e si trovano con sempre meno soldi in tasca diventano irascibili e nervosi. E' come se il demone li consumasse dall'interno, giorno per giorno, fino a farli diventare dei mostri senz'anima.
Poi te ne vai e cerchi di non pensare più a quelle persone, cerchi di cancellare tutto e cambiare.
Da pochi mesi lavoro in un posto fantastico.
Se prima, quando andavo a lavoro mi sembrava di entrare nell'anticamera dell'inferno, quando entro in libreria mi sembra ogni volta di varcare una porta meravigliosa dove ogni libro ha il grande potere di trascinarti in un mondo per te nuovo e sconosciuto. E' come lasciarsi andare in un viaggio non sapendo dove ti porterà ne che cosa ti lascerà. E' una questione di fiducia, anche. E' come aprire una porta dove non sai cosa ci sarà dietro.
E le persone poi, sono uno spasso.
La signora cieca e sorda è la mia preferita. E' una donna fantastica, lei. Ovviamente il tono che usa sovrasta i decibel consentiti per legge, compra qualsiasi cosa le si propina, ma se, appena tornata a casa non le piace, non si fa alcun problema a cambiarlo. E' convinta che i punti accumulati non siano i soldi spesi, ma qualche altro arcano meccanismo. Io la adoro. Se non vede persone alla cassa, la si può sentire urlare "c'èèèè neeeeessuuuuuunooooo?" e dalle vibrazioni prodotte, i libri si suicidano buttandosi giù dalle mensole.
C'è anche il signor XXX, che telefona 3 o 4 volte al giorno e che passa a volte solo per prendere 3 buste grandi con il logo della libreria. Per mesi mi sono chiesta cosa ci facesse con queste bustarelle, poi ho scoperto che le usa per metterci la spazzatura. (sarà perchè le buste sono nere?)
Poi c'è l'uomo degli orsi. Lui è totalmente pazzo, credo. Si presenta un giorno chiedendomi un libro in francese. Sugli orsi. La mole è enorme, è agitato e suda. Mentre cerco su google il libro fantasma inizia ad aprirsi la giacca e l'effluvio malefico che esce dalle sue ascelle per poco non mi stende. Quando gli do la notizia che il libro non è più in commercio, si allontana parlando da solo. Non appena si mette a sedere continua la discussione con il suo ginocchio. A quel punto mi spavento e sono tentata di nascondermi sotto la cassa.

aaaah la vita.. non è meravigliosa? :D
E' bello essere castagne.

09 gennaio 2008

sprofondando


Immagine: Tobia Ravà Anticamera ghematrica, 2002. Emulsione e tempera acrilica su tela e tavola cm 91,5X66,5 collezione privata Washington USA

"Victor, malasorte, il domani è alle porte".
Fred Vargas, L'uomo dei cerchi azzurri.


Penso troppo. Penso troppo o l'investigatore mette qualcosa di strano nel thè.
La notte non dormo, le penso tutte, leggo pagine su pagine, mi giro, do testate sul muro, mi concentro sulla tranquillità, penso al vuoto, ma niente e non mi dite delle pecore che saltano ostacoli o delle scimmie che mangiano le banane che mi fanno solo innervosire. La verità è che Viola mi perseguita: lei è il suo racconto che vuole farmi scrivere. La vedo camminare in una stanza bianca e poco illuminata, con quei finestroni enormi sempre chiusi e il soffito dove solo lei può perdersi. Il risultato è che sono uno zombie, una castagna morta vivente insomma, che vaga per le strade con la vista appannata e qualcosa di strano in mente, la cosa divertente è che non ho sonno, nemmeno il pomeriggio, resto con la testa piena di idee, tra vita e la non vita.

Oggi ho deciso di dormire.
Ho mandato al diavolo tutti gli esami che devo dare e mi sono presa un libro e fatta un buon thè. Ho pensato che sarei crollata. Mi sbagliavo, però dopo un centinaio di pagine mi sono mummificata in una mega coperta e spento la luce.
Poi è successo il fattaccio.

Già, era successo qualcosa. L'uomo dei cerchi azzurri era apparso da me? Viola c'entrava? In libreria c'era agitazione, si cercava un uomo, aveva fatto qualcosa di grave. Tutto era concentrato su quest'uomo. Aveva comprato un libro, il club vesuvio (esiste, costola gialla), lui era legato all'assassinio, ne eravamo tutti certi. Mentre pensiamo a chi può essere il colpevole, alle mie spalle appare un uomo vestito di giallo, faccia coperta con una fascia nera, ha un coltello in mano e io indietreggio, mi sento come sprofondare come se qualcuno da dietro mi afferrasse e tirasse giù verso l'oblio. Il mio corpo trema e non riesco a fermarlo, sento un rumore come di un trapano. Poi mi sveglio. Ero certa che fosse un sogno, ma la sensazione di sprofondamento era reale come se cadessi dal letto di testa, all'indietro, come se qualcosa mi trascinasse giù. Il trapano è un frullatore, e sotto il letto non c'è nessuno, credo, non ho avuto certo il coraggio di guardare.

03 gennaio 2008

Palta

"Prima legge della Palta:
La palta scaccia la nonpalta.
L'intero universo è diretto verso un stato finale di paltizzazione totale e assoluta."
da "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?" di P.K. Dick

Il mal di testa lo stava uccidendo. Era in ritardo, drammaticamente in ritardo. Ciondolò fino all'armadietto dei medicinali e lì scorse la sua più acerrima nemica: la palta. Una pila di cose inutili infatti troneggiava davanti all'armadietto e rendeva impossibile qualunque azione di avvicinamento.
Rinunciò alle pasticche arancioni, le uniche che potevano salvarlo dal tormento del mal di testa, si vestì rapidamente e salì in macchina. Era davvero tardissimo. Dopo pochi metri fu costretto a fermarsi. Un traffico incredibile, macchine, camion tutti che suonavano il clacson all'impazzata, non c'era più modo di tirarsi indietro ormai era dentro l'ingorgo infernale.
-Ma come è possibile!- urlò -oggi è il primo dell'anno e cosa ci fanno tutte queste persone in viaggio?-
Un uomo che sembrava non dormisse da giorni si voltò verso di lui e combattendo con il rumore assordante dei clacson urlò: E' Batman! è venuto a salvarci!
A poco a poco la voce si sparse, i clacson cessarono e l'uomo si fece avanti:
"Batman, solo tu puoi salvarci, oggi è il primo dell'anno e tutte le cose inutili del 2007 hanno sommerso le nostre case, tutta la palta accumulata e che dovevamo buttare si è ribellata, è cresciuta, mentre noi stappavamo spumanti e ballavamo contenti. Stamani quando ci siamo svegliati siamo stati costretti ad abbandonare le nostre case."

La testa di Batman stava esplodendo, anche la sua casa stava sommergendosi di palta inutile, così come quella degli abitanti di Gotham City? Cosa fare per fermare la conquista inarrestabile della palta? Il dolore non gli permetteva di concentrarsi, non aveva nessuna idea dello sviluppo della palta, che fosse opera del Joker?
-Devo trovare il Joker- pensò batman- e soprattutto devo mandare a casa tutta questa gente.
Ordinò quindi di tornare a tutti nelle proprie case così per tenere sotto controllo la situazione, Batman avrebbe risolto la situazione come sempre e sarebbe stato anche quest'anno l'eroe di Gotham City. Quando finalmente tutti ritornarono verso le rispettive case, batman aprì la portiera dell'auto. clak clak.
Chiusa. Provò ancora, con più forza, ma niente. Non si apriva. Si decise quindi a sfondare il finestrino.
Schegge di vetro saltarono in tutte le direzioni aprendo la strada a un esercito: un esercito di palta pronta per conquistare la città. Era la fine.


L'urlo si sentì in tutto il palazzo. Era il primo dell'anno e molte persone dormivano ancora. Batman aveva un fortissimo mal di testa, ma la sua casa era quella del giorno prima. Il 2008 non aveva invaso di palta nessuna casa e lui non aveva ricevuto nessuna chiamata di soccorso. Dopo tutto lui, non temeva nessuno, forse.


Questo breve e stupido raccontino era il mio augurio di BUON ANNO A TUTTI ;) spero che il mio migliorerà visto che sono riuscita a prendermi una maledettissima influenza rognosa :| per il resto spero che la palta non vi sommerga fino alle orecchie :P