"So che mi accusano di superbia, e forse di misantropismo, o di pazzia. Tali accuse (che punirò al momento giusto) sono ridicole. E' vero che non esco di casa, ma è anche vero che le porte (il cui numero è infinito) restano aperte giorno e notte agli uomini e agli animali. Entri chi vuole. Non troverà qui lussi donneschi nè la splendida pompa dei palazzi, ma la quiete e la solitudine. [...] La verità è che sono unico. Non mi interessa ciò che un uomo può trasmettere ad altri uomini; come il filosofo, penso che nulla può essere comunicato attraverso l'arte della scrittura." - Borges, "L'Aleph"
A volte le "cose" ci lasciano senza fiato.
A volte le decisioni non sono razionali, ma buttate lì in un attimo. Senza stare a pensare.
Le castagne si sa, sono "esseri" prudenti. Stanno bene attente a ciò che fanno, con chi parlano e soprattutto quando buttarsi dall'albero. La castagna ha fatto poco nella sua vita, ma ogni cosa che ha vissuto l'ha raccolta e tenuta per sè; ha cercato di accumulare "cose" dentro la sua piccola valigia. E' risaputo però che è piena di polvere. La castagna quindi inserisce queste "cose" dentro la valigia e paf, si trasforma tutto il polvere. C'è chi dice che questa polvere sia magica. C'è chi dice che dentro si annidano invece acari cattivi che quando la castagna la apre, escono fuori a farle le pernacchie e cercano di morderla.
La castagna è solitaria, scorbutica e permalosa (quando gli acari la attaccano, ovvio).
Insomma, ha un pessimo carattere. A volte non si capisce, nè si stupisce se gli altri non la capiscono: lei o loro sono fuori di zucca. Tutto qua.
Le castagne hanno anche dei doveri, essendo la loro non-vita molto breve cercano di prendere le cose quasi sul serio. Perciò capita che si impegnino a fare delle prove e quando si accorgono che non si sono impegnate molto e che non ce la faranno si abbattono molto. Per questo sentono il bisogno di vivere, di comprare un biglietto, che è molto di più di un ora di concerto, è come un viaggio, verso mondi lontani e di raccogliere ogni tanto una conchiglia, la più bella, e di portarla con sè, nella sua valigia piena di polvere.
"se fosse una storia sarebbe ambientata sul lungomare di una spiaggia lunghissima. Una spiaggia senza inizio e senza fine. La storia di un uomo che cammina lungo questa riva e forse non incontra mai nessuno. Il suo sguardo si sofferma ogni tanto ad osservare qualche oggetto o frammento portato dal mare, le impronte di un granchio, un gabbiano solitario. Il paesaggio è sempre la sabbia, il cielo, qualche nuvola, il mare. Cambian solo le onde, sempre uguali e sempre diverse, più piccole, più grandi, più corte, più lunghe." - Ludovico Einaudi- Onde.
16 luglio 2008
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8 commenti:
la gufata in parte ha funzionato! :D dudaduda!
sei un mostro!!! :D
appinn^^
anna: prrrrrrrr :P
le castagne son marroni son milioni di milioni ma in via di pescaia ce n'è una più chiara della luna che trama,scrive e combutta e quando si arrabbia diventa brutta...
cia amorino
da daniele
ahahah come sei cattivo :P stasera ti costringo a fare una domanda di fronte al pubblico :P
Mui bella la parte iniziale, anche se ho impiegato un pò a capire che era una parte di poesia... eheh :)
Oh, tirala su sta castagna mi raccomando, che m'è sembrata un pò abbattuta...
Ciao a presto!
Borges è un mito! è un estratto dall'aleph :)
hop hop hop spero che una ronfata ristoratrice mi riporti a galla :) grazie di essere passato ^^
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