Di quei giorni ricordo il grande silenzio.
Una massa grande che mi circondava. Non erano tanto le rovine o quei corpi inermi. Era quel non rumore ad inglobarmi.
Non era la vita. Io non volevo la guerra. Non ero patriottico e del mondo esterno mi interessava ben poco. Il mondo vero era nei miei occhi, nei colori, in ciò che creavo.
Quando sentii le prime esplosioni pensai ad un nuovo ritrovato della tecnologia, chessò un esperimento per far spostare le case, una nuova favolosa arma atomica per conquistare il mondo, cose sciocche è vero, ma non pensavo all'apocalisse.
Forse per la paura che fosse successo qualcosa di grave, mi alzai con calma. Me lo sento ancora dentro quel momento, quei passi lenti verso la finestra. Dopo ricordo solo la polvere che copriva tutto. Poi, le urla, il fuoco, quelle fiamme nere che sembravano non finire mai e tutto il resto.
La morte.
Ho semplicemente pianto. Non sapevo cosa altro fare. Desideravo che tutto fosse un sogno.
Dopo qualche secondo ho preso il quadro che stavo dipingendo e l'ho ricoperto di rosso, cancellandolo pian piano, una pennellata alla volta. Mi rendevo conto che stavo cancellando la vita, il futuro, tutto ciò che era stato fino a pochi secondi prima. Capivo che la civiltà era finita. Capivo che nulla ormai poteva avere minimamente senso.
Quello che non avevo immaginato era il silenzio. Quel silenzio di morte, di fine del mondo che mi rimaneva in testa fino a farmi scoppiare. Un silenzio incolore, liquido, sommergeva tutti e tutto, come la polvere. -Solo i morti - pensai - potevano galleggiarci.
-Un po' di pietà- sussurrai mentre li osservavo come pupazzi dalla finestra.
Ormai sono passati anni, la civiltà è cambiata. Sono ricoverato nell’istituto di "RecuperoDeiVeriRicordi", ma io penso di essere in gabbia ,e spesso dipingo nuvole bianche. Di quella guerra non si ricorda nessuno. Dicono che non c'è mai stata, per questo mi trovo qua. Dicono che sono pazzo. Mi fanno prendere un sacco di medicine, tante che spesso credo siano tutto frutto della mia mente. Ma quel silenzio che sento dentro la mia testa, quel silenzio bianco, liquido come latte che mi impedisce di dimenticare e quei corpi galleggianti che mi appaiono di notte mi fanno pensare che sia accaduto tutto.
Ormai attendo solo la morte, non penso più che sia solo un sogno.. o forse sono già morto?