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20 novembre 2008

camillo


Camillo è un giocatore dello snai.

Camillo è soprannominato il dottore. E' anziano, ma forse nemmeno troppo.
Camillo passa le sue giornate in sala corse, quella sala bianca, senza finestre, vuota. Si guarda tutte le corse in programma e gioca poco, un euro o due per volta. Alle 12 va a mangiare alla caritas e dopo pranzo torna.
Camillo, quando vince, corre a comprarsi qualcosa da bere, spesso è vino rosso. Le mie colleghe una volta gli hanno requisito la bottiglia e se la sono scolata loro, alla faccia sua.
Camillo ha una giacca sul verde, logora, piena di macchie. Temo che non l'abbia mai lavata davvero.
Camillo puzza e quando parla non si capisce niente. E' sdentato credo o semplicemente si mangia le parole.
Camillo non parla mai di niente. A chi gli fa delle domande o lo prende in giro risponde sempre e solo la solita litania: "Non rompere i coglioni", dice.
Camillo una volta ha dato della troia ad una mia collega. Se ci penso mi sembra di sentire quella parola detta con tanta fatica, come se il suo fiato fosse davvero prezioso. Troia disse, sputando anche, per lo sforzo.
Camillo, in sala corse, mangia le salsicce crude o i fichi, e quando vince ti porta le schedine sporche, con i rimasugli di cibo.
Camillo, una volta che il bagno del bar era occupato, si è fatto la cacca nei pantaloni, in mezzo alla sala. C'era chi voleva picchiarlo quel giorno, perchè puzzava.
Camillo è una carogna, quando viene alla cassa a giocare, tenta in ogni modo di confonderti per fregarti i soldi.
A Camillo ho dedicato il mio primo vero racconto. Raccontava di un uomo disperato che muore.

Camillo è morto. ieri.
In sala, oggi ne parlavano tutti. Non parlavano di lui, dicevano solo che era morto.
Camillo è morto ieri. sul serio.
Questo è un omaggio per lui; per un uomo che se ne è andato senza mai parlare a nessuno.


"Le corse dei cavalli invece sono un inferno. Io me ne sto per conto mio. Non parlo con nessuno. È già qualcosa. Chiaro, i picchetti mi conoscono. Però devo andare allo sportello, usare la voce. Dopo anni, finiscono per conoscerti. E molti di loro sono persone decenti. Penso che tutti quegli anni passati a contatto con la gente gli forniscono un certo intuito. Per esempio, sanno che la maggior parte degli esseri umani sono dei grossi pezzi di merda. E comunque anche con i picchetti mantengo le distanze. Standomene sulle mie, ho un vantaggio. Potrei farlo a casa mia. Potrei chiudermi dentro e giocherellare con le tempere o qualcos'altro. Invece in qualche modo devo uscire e assicurarmi che l'Umanità, più o meno tutta, è sempre un grosso pezzo di merda. Come se potesse cambiare! Ehi, gente, devo essere pazzo. Eppure laggiù c'è qualcosa, insomma, laggiù per esempio non penso alla morte, laggiù ti senti troppo stupido per riuscire a pensare. Mi sono preso un quaderno, pensavo: be', fra una corsa e l'altra scriverò qualcosa. Impossibile. L'aria è piatta e pesante, siamo tutti membri volontari di un campo di concentramento. Quando torno a casa, allora sì che posso meditare sulla morte. Solo un pochino. Non troppo. Non mi preoccupo di morire e non provo dispiacere. Mi sembra solo una schifezza. Quando? Mercoledì sera? O mentre dormo? O a causa dei prossimi orribili postumi di una sbornia? Incidente d'auto? E' un peso, qualcosa che bisogna fare. E me ne andrò senza fede in Dio. Va bene, posso affrontarla a testa alta. È una di quelle cose che bisogna fare, come mettersi le scarpe al mattino."
C. Bukowski. "il capitano è fuori a pranzo"

08 luglio 2008

nuvole

Nuvole....
nuvole.... continuano a passare nuvole....
esse sono tutto, crolli dell'altezza,

uniche cose oggi reali fra la nulla terra e il cielo inesistente,
nella nebbia condensata in minacce incolori,

fiocchi di cotone sporco di un ospedale senza pareti...
nuvole.... continuano a passare....

... continuano a passare.....

(pessoa)


puf.
tutto è svanito.
ti cerco,
mi chiedo se non sia tutto inventato.
come da bambini l'amico invisibile, che puoi vedere solo te. Agli altri puoi dire qualunque cosa, ma non ci crederanno mai, non lo vedranno mai.
Occhi di bambina i miei davanti a te.
una musica in sottofondo, la tua.
Perchè?
come nuvole siamo.
nuvole in un cielo azzurro, a volte rosso, che potrebbe esplodere.
lacrime da questo cielo, da questo mondo.
come nuvole ci lasciamo trasportare, finchè non ci carichiamo di pioggia, all'improvviso.
come nuvole voliamo al di là di tutto.
Occhi di bambina i miei davanti a loro.
Per un attimo intuisco una immagine e poi.. puf... nel nulla.
nuvole, che non hanno mai la stessa forma, e io posso anche aspettare in eterno una nuvola uguale, ma lei non verrà. ieri ho pensato di aver intuito la sua forma per un attimo, inafferrabile.
ma sono nuvole. hanno una strada diversa dalla mia, posso solo osservarle andare, da lontano, continuare il viaggio verso nuovi occhi, diversi dai miei.
Non so se le nuvole hanno un viaggio preciso da compiere, non so che giro debbano fare prima di tornare da quella bambina, forse non la vedrà mai più.
Ma non importa, perchè lei non lo sa.

Io l'ho vista quella bambina, ogni giorno guarda il cielo e aspetta.
Aspetta quella nuvola, quella che ha visto un giorno per un attimo, che si è fermata, ha mostrato la sua bellezza e poi puf... è andata via, per la sua strada.

A victor,
buon viaggio, amico.

29 maggio 2008

con m.

"Spiegava che da bambino era solito accompagnare il padre alla Biblioteca Nazionale e, troppo timido per chiedere un libro, si limitava a prendere dagli scaffali aperti uno dei volumi dell'Enciclopedia Britannica e a leggere qualunque voce gli capitasse sotto gli occhi. Talvolta era fortunato, come quando, diceva, aveva scelto il volume <De-Dr> e aveva scoperto i druidi, i drusi e Dryden."
-Con Borges- A. Manguel

Una cosa che non sopporto è la tv.
E' quasi sempre inutile e mi dà quella sonnolenza fastidiosa dopo pochi minuti che mi manda nella fase mortale di inedia. Mi manda in pappa il neurone insomma e visto che ne ho uno solo credo che sia meglio evitare di guardarla, anche perchè cercare un canale che mi piaccia davvero mi stanca e io sono pigra quando mi spalmo su un divano o simili.
Tutto questo preambolo inutile serve a dire che poco fa en passant ho intravisto un cartone animato che mi sembrava vagamente di conoscere. Ovviamente non mi sono fermata nè volevo fermarmi. E' stato il caso. Mi è stato chiesto di cambiare canale. Così ho dovuto accendere quell'apparecchio mefistofelico e paf. FLASHBACK.
Avrò avuto tipo 6 anni... sono in salotto a casa mia e penso sia sabato sera perchè in tv c'è il bagaglino (il bagaglino mi fa pensare al sabato sera). Io sono in un angolo della stanza e sto giocando con la casa dei ghostbusters.. Ci sono anche delle voci (mio babbo?) sul fatto che è tardi o cose simili.
Mi stupisce il fatto che fino a un attimo fa non mi ricordavo assolutamente di questo cartone animato nè di aver mai giocato con i pupazzetti e la casa infestata :)
Sorrido ancora di più perchè se ci penso bene non sono sicura che tutto questo sia vero. Magari era un'altra casa e altri pupazzetti. boh. Mi piace questa incertezza. Mi piace soprattutto questa casualità. E' tutto comandato dal caso?
Qualche giorno fa non so come ho "scoperto" un libro che poteva interessarmi. Parlava di un uomo, Alberto Manguel (all'epoca ragazzo), che per un periodo era stato a casa di Borges a leggere per lui (Borges era diventato cieco dopo i 50 anni). Nel 2004 Manguel ha pubblicato un libercolo intitolato Con Borges. La sua esperienza è meravigliosa e subito il lettore (io) è catturato dalla forza del libro così tanto che sembra davvero di essere lì a Buenos Aires nel 1964 ad ascoltare Borges.
Credo che sia una cosa meravigliosa.
Come una porta tridimensionale che una volta varcata ti accompagna in un luogo che non esiste, ma che è esistito.
Non posso non fare a meno di pensare che vorrei un'altra porta che mi riportasse a una casa, a un tempo, ma soprattutto ad una persona. E' maggio, un mese fantastico e mi manca. Mi manca quel suo profumo, la melodia di una voce che riesco a ricordare solo in sogno. Mi mancano quei racconti, le espressioni e i giochi. Mi manca quel tempo e non c'è nessuna porta, nessuna cosa scritta che mi riporti a quei giorni. Ci sono solo dei ricordi, ma sono nella mia testa e a volte ho paura di dimenticare.
Così chiudo gli occhi e subito mi sembra di sentire quel profumo e mi viene voglia di parlarti, così... come se il tempo non fosse passato, come se tu ci fossi ancora qua e anche se non posso nemmeno darti un bacio forse sei davvero con me.

ciao m.
:*


04 maggio 2008

mutazioni..

"Possiamo passare la vita a farci dire dal mondo cosa siamo. Sani di mente o pazzi. Stinchi di santo o sessodipendenti. Eroi o vittime. A lasciare che la storia ci spieghi se siamo buoni o cattivi. A lasciare che sia il passato a decidere il nostro futuro. Oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito."




Cambiare non è la parola esatta ma è la prima che mi viene in mente, direbbe Victor Mancini.
Cambiamenti. E' da un bel po' che medito di cambiare l'immagine al mio blog. Oggi l'ho fatto, anche se come al solito la foto (ma quando imparerò a fare foto umane??) non rende giustizia. Ho anche ingaggiato una santa persona che modificherà il tutto e mi salverà dalle mie pessime figure. (grazie cri). Il quadretto qua proposto è un paesaggio olio su legno creato dal mio splendido maritozzo, non appena l'ho visto me ne sono innamorata e in pochissimo tempo gliel'ho rubato. Adesso giace nel suo immaginifico splendore su una mensola nella mia camera e l'effetto visivo vi garantisco che è miliardi di volte meglio che quello in foto.
Per completare l'opera ho anche aggiunto per provare un simpatico sondaggino su Jiji, mi raccomando partecipate, partecipate, partecipate.. anche perchè in palio c'è un fantastico premio che ora non vi svelerò poichè ho mal di testa e voglio ronfare :P
Addio per sempre ;)

30 aprile 2007

Mancanze


"E' una cosa che odio. Che l'addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando."

J.D. Salinger "Il giovane Holden"


L'aria è sempre la stessa. C'è odore di chiuso, odore di vuoto.
Ciao anticamera dell'inferno.
Oggi me ne sono andata.
Ho appeso le chiavi al chiodo, con nostalgia di non so cosa. Ho sempre odiato lavorare lì. Eppure mi manca. Solita gente, giorno dopo giorno. Ti guardano con sospetto, detestano le novità, hanno paura. Poi diventi di casa, come se lavorassi lì da sempre.
Mi manca il cielo. Non manca anche a voi?
E' l'anticamera dell'inferno.
Siete degli zombi.
Bianco tutto quel bianco. Quel bianco che uccide. Come fate a resistere?
Oggi me ne sono andata, scivolando silenziosa in mezzo a tutto quel bianco.
4 ore. Infinite. Vorrei alzarmi e scappare via.
4 ore Per pensare ad un addio. Contare i minuti, aspettare la fine non vedendo l'ora di andarsene via, e poi la nostalgia che ti assale, mentre chiudi alle spalle l'ultima porta.
E' un addio. Un buon addio, dopotutto.


Immagine: Folòn "blue shadown"

20 febbraio 2007

E' la realtà spesso ad essere inesatta.


"Trovo che chi tiene un diario e ci scrive i suoi pensieri sia una testa di cazzo. Io lo faccio soltanto perché qualcuno me l'ha proposto, quindi vedete che non sono nemmeno una testa di cazzo originale. Ma in un certo senso questo rende tutto più facile. Lascio che le cose vadano come devono andare. Come uno stronzo che rotola giù da una collina."

C. Bukowski

Io sono una castagna.
Io adoro i cocchi.
Io non sbaglio mai. E' come la litografia di Escher, c'è una cascata, anche se in teoria sarebbe impossibile, tuttavia c'è. Questo dimostra che è la realtà, spesso, ad essere inesatta e non viceversa.
Come al solito sono bloccata con la mia storia.
Ci sono troppe strade da poter seguire. Troppa libertà. Io cerco, maledizione, cerco di ascoltare il mio personaggio, ma lui è troppo preso da se stesso. Si gongola nel suo essere quasi vivo, come io mi gongolo di non-vivere da castagna. E' incontrovertibile. E' laborioso. Io vorrei essere Bokononista. La religione Bokononista è una gran fregatura, ma il grande Bokonon lo ammette e sostiene infatti, nel suo primo libro, che tutte le verità che sta per dirci sono delle spudorate menzogne e che chiunque non sia in grado di capire che una religione utile può essere fondata sulle menzogne, non capirà neppure questo post. Non capirà niente. Ecco.
Io, onestamente, non capisco niente. Ma sono solo una castagna.

Ciao G.
Te ne sei andato, in un giorno freddo, in punta di piedi.
Il pianto triste delle campane.
Attesa infinita.
Silenzio dopo silenzio.
Il pianto triste delle campane.
A me resta solo qualche dettaglio.
Un sorriso bonario, e la germania, quella che hai visto tu.
Il pianto triste delle campane.
Silenzio.
Grazie G.
Grazie per tutte le tue domande :')



Immagine: M.C. Escher "cascata"

05 maggio 2006

Lungo la strada...

Di tutti i poeti e i pazzi
che abbiamo incontrato per strada
ho tenuto una faccia o un nome
una lacrima o qualche risata
abbiamo bevuto a Galway
fatto tardi nei bar di Lisbona
riscoperto le storie d'Italia
sulle note di qualche canzone.

Abbiamo girato insieme
e ascoltato le voci dei matti
incontrato la gente più strana
e imbarcato compagni di viaggio
qualcuno è rimasto
qualcuno è andato e non s'è più sentito
un giorno anche tu hai deciso
un abbraccio e poi sei partito.

Buon viaggio hermano querido
e buon cammino ovunque tu vada
forse un giorno potremo incontrarci
di nuovo lungo la strada.

Di tutti i paesi e le piazze
dove abbiamo fermato il furgone
abbiamo perso un minuto ad ascoltare
un partigiano o qualche ubriacone
le strane storie dei vecchi al bar
e dei bambini col tè del deserto
sono state lezioni di vita
che ho imparato e ancora conservo.

Buon viaggio...

Non sto piangendo sui tempi andati
o sul passato e le solite storie
perché è stupido fare casino
su un ricordo o su qualche canzone
non voltarti ti prego
nessun rimpianto per quello che è stato
che le stelle ti guidino sempre
e la strada ti porti lontano

Buon viaggio...


"la strada" Modena City Ramblers



Adoro questa canzone, mi ricorda molti momenti particolari della mia vita, forse questa è la "mia" canzone....
e la mia parete è la mia strada... fatta di persone, di volti, di situazioni, di vita vissuta... eccola qui, è stupendo vedere come i singoli momenti vengono impressi in modo indelebile nella carta, magari si dimenticano gli istanti, ma la carta c'è, ti ricorda cosa è stato, ti ricorda quell'attimo...E' come se per magia, quegli istanti si siano imprigionati, quei pezzi di vita si son staccati dai rispettivi proprietari e son finiti lì, magicamente "per sempre". Son diventate molto più che immagini, molto più che foto messe a caso, solo e unicamente per il piacere di "decorare" una parete scialba.. Sono parte di me, di ciò che ho fatto, un passaporto per il presente e futuro.
Avrei voluto che tutte le persone che han percorso la strada con me, anche se poca, fossero presenti su questo muro, purtroppo non è possibile, le immagini così come la vita a volte passano così veloci che nn ti rendi conto che hai il grande potere di fermarle, di arricchirti di esperienze, di ricordi e di piccoli pezzetti di loro stessi.. e così a causa di molta superficialità non si vuol camminare al fianco di qualcuno... Con molte persone, andavamo sullo stesso treno, senza mai sederci accanto, senza mai esserne parte davvero.. e sono tante.. tantissime..
Con altre son cresciuta, camminato fianco a fianco per un po', e poi son sparite.. lasciando quel vuoto e quel senso di nostalgia "positiva" che ti fa pensare a loro con un perenne sorrisone sulla faccia.. sono quelle persone che hai voglia di abbracciare perchè legate ai momenti belli... e che dentro di te, sai che ci sono.. e un giorno le ritroverò proprio lungo la strada...
Alcune persone ti entrano dentro e ti accompagnano per sempre, passano gli anni, cambiano le situazioni, ci si evolve, ma l'affetto va oltre, la vita vissuta continua e ogni giorno è una storia nuova.. passato e presente si uniscono.. Non potrei vivere senza queste persone, senza quelli che danno senso a me stessa. Grazie dei sorrisi regalati, delle lacrime, delle preoccupazioni vissute come se fossero davvero NOSTRE! Grazie della vostra comprensione e della vostra pazienza, grazie per ciò che siete :D
Ricordo ancora quel 3 maggio(ehehe datino) , o i primi giorni dello sbarazzinaggio cara socia ;) e tutto ciò che ci ha unito e che ci unisce, ricordo il 29 ottobre e tante date che da numeri insignificanti son diventate al solo pensiero gioia pura :D
GRAZIE!! E' meraviglioso viaggiare insieme :)
Vi voglio bene :*
ps. uhm nn mi sento ispirata.. :P se cancellassi?? .... ma no.. ;)

01 maggio 2006

un altro giro di tavola.....


un'altra carezza, una sola, un altro racconto e un giro di tavolo, che belli quei giorni, i sorrisi, le storie e le canzoncine..raccontami ancora di quando.....

l'odore del caffè nell'aria, buonissimo.. nostalgia.. mi manchi.. voglio ancora un abbraccio, una semplice carezza, una tua parola e un tuo sguardo..
è il 1 maggio.. maggio, che bel mese...
ho voglia di parlare con te,e ci sei, ci sei sempre, il mio angelo... magari chissà...

anche stanotte ci incontreremo.. nei miei sogni, come sempre.. sorridimi, ti prego... e un'altra piccola carezza... :°)

Insieme diamo le carte, e se va male, basta fare qualche giro di tavolo per buttar via di dosso la sfortuna e vincere la partita..

ciao zia, :*
chicca.