18 ottobre 2006

Ma ho qualcosa che non va...


Un uomo in mare..
Abbassa diavolo.. è tardi..
ok ma ascolto.
ascolto e nuoto con caparbietà.
diavolo.
Ma ho qualcosa che non va.
Lo vedono tutti.
Ho qualcosa che non va.
E non c'è niente da fare.
E' come il crostino.
Non può essere verde a chiazze. Non mi ispira.
Questo è un post inutile.
Avrei dovuto scrivere sulla moleskine, poteva perdersi nel mucchio di scritti a lapis di getto e senza senso, ma questa è casa mia, diavolo, casa mia.
bah.. cosa vuoi che conti eh?
non conta niente. hai ragione.
ok.
bene.
diavolo.
Ma ho qualcosa che non va..
e lo sapete tutti voi.
E io rimango lì ad aspettare.
Sono così.
cazzo.
sono così.
"Ma ho qualcosa che non va se mi fermo a pensare.. che cos'è la libertà?"
"In fuga dalla civiltà..
una pescia in mare..
verso la sua libertà..
fuochi e clamore e coriandoli...
vado dove porterà la mia forza e la voglia di vivere...
ma qualcosa qui non va se mi fermo a pensare che cos'è la libertà?"...

bah.. adoro questa canzone..
continuo ad ascoltare..
le parole escono troppo veloci per le mie dita lente.
quali parole?
sconnesse, rapide e insicure.
cancella cancella tutto.
cancella ogni cosa.
dimentica tutto.
come si fa?
sono così.
sono maledettamente così.
non dimentico.
non perdono.
diavolo.
fate qualcosa anche voi, luridi spettatori immobili di questo mondo di merda.
il circo è finito.
the end. toglietevi il cappello, fate l'inchino e attendete gli applausi.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma perchè questo post è così uhm.. non so, sembra che hai preso la canzone, le cose dette ieri sera, una buona dose di tristezza/amarezza, le hai mischiate e buttate qui.. beh, ciò nondimeno è venuto un bel post ;)

Che poi non ce n'era bisogno..si sa che hai qualcosa che non va... parli con me.. :PPP

però.. cazzo. come sei volgaVe. Uh.. sei così. Già.. ;)

Scarecrow ha detto...

qualcosa che non va
ma smetti dai...se devi a stare a vedere
in tutti c'è qualcosa che non va, non ti fasciare il capo
forza e coraggio
fre fre fre

castagna ha detto...

fabri: huhuhu vero, è venuto in quel momento di amarezza tristezza disperazione dell'altra sera.. ma anche ieri sera potevo scriverlo.. insomma brutte serate.
Scusa la volgavità cavo, non volevo offendeve la tua sensibilità nu nu :PPP ghgh scriverò bèlin la prossima volta :P

socia puzzona: te hai qualcosa che non va.. parli con me.. cmq mi manchiiiii :°° se oggi non ci vediamo piango e mi dispero smack smack. :P
ricordati che la SAD viene prima di tutto :P huhhihi

Anonimo ha detto...

Bene bene.. tsk, prima mi sbaglia l'accento su belìn, e poi mi copia e ricicla "hai qualcosa che non va parli con me.." tsk tsk.. 100 eri grazie :P

castagna ha detto...

aaaaaaah disrtazioneeeeee :°° l'ho pronunziato correttamente però :°°° credimiiiii :°°°° hhuhu 100 eri una cippolella tiè :P gh. come sono volgaveeeeeeeee :°°° ghghg smack. smack.

Bartolo ha detto...

Because we are your friends
you'll never be alone again
well come on well come on
well come on well come on
Because we are your friends
you'll never be alone again
well come on well come on
well come on well come on


il prossimo post su www.saltoncity.it è, in parte, per te (posto quando torno a casa)

castagna ha detto...

uahahah sono onoratissima :***
LA CASTAGNA è ROCK :D

Anonimo ha detto...

C'era una volta un falchetto convinto di saper volare, era nato in un piccolo allevamento caduto in rovina, per alcuni anni aveva vissuto con le altri falchetti addestrati da un bravissimo falconiere, in una piccola voliera poco fuori citta'.

Tutti i falchi della voliera lo guardavano in modo strano, inutilmente, il povero falconiere aveva tentato di addestrarla, ma non era riuscito a piegarne l'indole, ed alla fine aveva desistito, era il suo ultimo esemplare e sfortuna aveva voluto che quell'ultimo addestramento fosse coinciso con il suo primo fallimento, ed all'inizio della sua sfortuna.

Le altre bestiole dicevano che il falchetto non sapeva volare, questo perche' ogni volta che il povero falconiere lo portava assieme agli altri falchi per qualche esibizione, assicurandosi la zampetta alla cintola, una volta tolto il cappuccio, il falchetto rimaneva immobile sul suo braccio.

Ah, si commiserava il falchetto, ricordava troppo bene la sensazione provata quando aveva spiccato il suo primo volo, il dolore provato nell'avere a disposizione tanto cielo, e dopo pochi colpi d'ala la delusione di essersi sentito richiamato a terra dal tendersi del filo, sentirsi prigioniero senza nessun confine da dover valicare, ed allora aveva deciso di non volare, nonostante le punizioni del falconiere, nonostante il suo urlare, nono stante le privazioni, non avrebbe accettato un'imitazione di liberta' condizionata al suo volere, non avrebbe mai accettato di tornare indietro al suo fischio pur avendo voglia di andare, non era volare quello, se ne infischiava di quello che dicevano gli altri falchi, che ne sapevano loro? Tutti intenti a guardare all'interno della voliera e a litigarsi i bocconi piu' buoni facendo inutili moine.

Il caso volle che il falconiere assillato dai debiti vendette in blocco tutte le bestiole allo zoo della sua citta'. Fu cosi' che tutti i falchi furono immessi nell'immensa voliera insieme a tutti gli altri rapaci, il nostro falco scelse l'appoggio piu' vicino alla rete della voliera e rimase li' fermo, gli altri lo canzonavano motivando la sua immobilita' con il timore che il falco aveva per il volo, aggiungendo che ora era chiara e lampante a tutti la sua incapacita' al volo, che ora non c'era' nessuno a imporgli come volare, ora era libero, le sue eran tutte scuse.

Lui rispondeva che quella era solo una gabbia piu' grande e che fuori di la' ce ne sarebbe stata un'altra ancora piu' grande, cosi' fino al confine del cielo, e che quindi non valeva la pena di darsi da fare per volare in cerchio stretti in maglie d'acciaio, per quanto potesse esser grande la voliera, non sarebbe mai stata grande abbastanza e non valeva la pena di volare per fuggire ad ogni ingresso del custode, oltre quella gabbia ce ne sarebbe stata un'altra, e poi un'altra... e allora perche' volare?

Finche' un giorno passo di la' un falco, si poso' sulla rete e disse: " Ehi che fai la ' fermo perche' non voli? " e il falchetto racconto' la sua storia, ed il falco ascolto' attento alla fine aggiunse: "E tu in tutti questi anni perche' non sei fuggito per trovare i confini del cielo, per veder oltre l'ultima gabbia cosa c'e'?"

Allora il falchetto ammise: "Non l'ho fatto perche' ho paura che quel che potrei trovare." Allora il falco aggiunse: " Allora il tuo confine è nel tuo cuore, finche' non troverai il coraggio di passare quel confine, non ha senso che tu lasci questa gabbia." Detto questo riprese il suo volo.

(...)

Morale: A volte siamo abili costruttori di gabbie che utilizziamo per difenderci dai sogni e dalla possibilita' di realizzarli...

castagna ha detto...

ouch O.o
che bella.

io spiccherò il volo.
baci.
ti voglio bene birimbo :*

grazie. =)

Scarecrow ha detto...

io preferisco barambo...cmq...
smaialatine o no...socia...ho quasi finito di confezionarti il regalozzo :)
contenta?
sisisisisi poi ho messo le foto del cel nel pc...uhuh sono contenta...xo' ho sonno ora vo a letto sisi
buonanottola a domani

castagna ha detto...

Zììììììììììììììììììì =) molto contenta zìzì. grazie per la serata insieme :PPPP
per le smaialatine rivolgiti al tuo caVo amico luca :P uahahahahahahha saluti e baci :* e sfrush sfrush smakc